Con scheletro di cemento armato, l’intera costruzione è modulata sul mattone UNI che ha richiesto disegni accurati e ottanta presenze in cantiere.
Quando mi fu commissionata, l’amico biologo chiese una “villa”, un tema difficilmente divisibile e forse per questo, insieme ai danni di un terremoto, gli eredi l’hanno abbattuta ed hanno ricostruito il casone bianco con archi ribassati visibile da Google Maps.
a) libri:
ARCHITETTURA E RICERCA, 1984, catalogo dell’omonima mostra; ARCHITETTURA ITALIANA DELLA GIOVANE GENERAZIONE di Pino Scaglione 1989; L’ARCHITETTURA DEL MATTONE FACCIA A VISTA di Alfonso Acocella, ed Laterconsult 1996; NAPOLI, 5 ARCHITETTI a cura di Fulvio Irace Clean 2000; RESISTENZE, FRAMMENTI DI ARCHITETTURA DI PIETRA, TERRA, LUCE E ARIA DI SANDRO RAFFONE Clean 2000; ALTRE PAROLE NEL VUOTO di Sandro Raffone, Giannini, 2012.
b) riviste:
L’ARCHITECTURE D’AUJOURD’HUI n. 206 numero monografico Maisons Individuelles, 1979; LA REVUE DU FIBRES-CIMENT n. 2 1983; GRAN BAZAAR n. 4 1984; AURA n.2 1986; OTTAGONO n. 82 1987; COSTRUIRE n. 53 1987; COSTRUIRE IN LATERIZIO n. 17 1990; CONTROSPAZIO n.6 1991; COSTRUIRE IN LATERIZIO n. 46 1995; AL-ARAB AL-YAUM (gli arabi oggi, ed. in Giordania) n. 922 di Alì Abu-Ghanimeh 1999.
c) mostre
“Regole del costruire, regole del comporre”, Clean 1988; “Napoli-Porto, due realtà a confronto – Adalberto Dias e Sandro Raffone” in seno alla “Festa dell’Architettura” Campobasso 1998; “Napoli, 5 Architetti”, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli 1996;; “II Salòn de Architettura Cubana”, La Habana 1999; “Vitalità del moderno” promossa dall’In/Arch, Piazza di Porta San Giovanni, Roma 2000.