pietra
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Via Nevio (NA) 1989 / 91
RISTRUTTURAZIONE ED ARREDAMENTO INTEGRALE DELLA CASA DI UN ARCHITETTO A NAPOLI, 1989 / 91
Dipinti di Francesco Esposito, ebanista Alessandro Falco, opere in acciaio ditta Fabbrocini, marmi scelti in cava della ditta Menzione. Alcuni dettagli sono pubblicati su “Resistenze”, Clean 2000.
Come nei secoli passati, in questo lavoro ho vissuto la rara condizione di condividere col committente la stessa idea di architettura e il fatto che AT fosse anch’egli architetto è secondario rispetto alle doti di sensibilità, cultura, disponibilità e chiarezza con cui ha rivestito il suo ruolo di committente nello svolgimento del lavoro.
La casa comprende due livelli e un giardino in una palazzina della seconda metà degli anni Quaranta che affaccia sul golfo di Napoli. Il programma prevedeva una nuova distribuzione per una famiglia composta dai genitori e tre figli e la progettazione di quasi tutti gli arredi, inoltre l’allestimento di una piccola collezione di quadri e statue degli anni Trenta.
Gli ambienti giorno sono nel livello dell’ingresso, le camere da letto nel seminterrato. La struttura di cemento armato è occultata nell’intelaiatura dei pilastri di marmo e dalle trabeazioni di gesso il cui intradosso segna un piano virtuale col canaletto sull’intonaco.
Il camino in mattoni romani sovrastato da un’apertura ricalca quello della Villa ai Ronchi dì Vigevano costruita fra il 1936 e il 1940 dall’allievo di Adolf Loos Giuseppe De Finetti. Anche AT è uno studioso di Loos e al maestro austriaco sono ispirati alcuni materiali come il “cipollino 900” nel piccolo bagno del piano giorno. Di travertino, materiale generato dall’acqua ed all’acqua congeniale, sono gli altri quattro bagni e la vasca con fontana sistemate nel piccolo giardino.
Oltre la collezione di quadri e le sculture anni Trenta, sono stati commissionati alcuni dipinti a Francesco Esposito (anch’egli architetto) che estende il racconto architettonico dove questo si arresta nei limiti delle sue regole.
Il progetto redatto in scala 1/50 si è arricchito di molti disegni a matita in scala 1/10 e 1/1, mentre il pieno accordo fra progettista e committente ha trovato un simmetrico riscontro nell’abilità degli artigiani che hanno partecipato all’esecuzione: muratori, posatori, marmisti, impiantisti, fabbri, serramentisti, gessisti e imbianchini.
Abbiamo escluso pezzi di design firmato privilegiando oggetti anonimi della tradizione moderna con l’eccezione delle maniglie di Riccardo Dalisi e del lampadario dell’Artemide sul vano della scala.